Settore giovanile italiano

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andrea12
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Settore giovanile italiano

Messaggio da andrea12 » 22 ott 2010, 15:04

Mi piacerebbe conoscere l'idea che c'è, nell'ambiente, del settore giovanile italiano.
Da quello che sembra a me, confortato da pareri stranieri, credo che invece che andare avanti si stia facendo retromarcia; nel senso che una vera evoluzione del fenomeno rugby non sta avvenendo. Nella sostanza, si sta assistendo au un trend positivo nel numero ma nella qualità siamo fermi (qualcuno dice addirittura che stiamo retocedendo).
Mi piacerebbe avviare una discussione esclusivamente didattica e formativa; dei risultati, soprattutto del giovanile, mi interessa poco e credo che sia un aspetto importante ma secondario.
Le opinioni sono certamente tante e credo che ora, più che mai, sarebbe necessario che questo intervento venisse fatto dai Comitati se non dalla FIR; però è un triste pretendere, in un Paese, in cui, a tutti i livelli, si pensa e si agisce in modo assolutamente autoreferenziale.
Buon rugby a tutti, e un in bocca al lupo sincero a tutti i giovani

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Tanu
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da Tanu » 22 ott 2010, 15:08

andrea12 ha scritto:Mi piacerebbe conoscere l'idea che c'è, nell'ambiente, del settore giovanile italiano.
Da quello che sembra a me, confortato da pareri stranieri, credo che invece che andare avanti si stia facendo retromarcia; nel senso che una vera evoluzione del fenomeno rugby non sta avvenendo. Nella sostanza, si sta assistendo au un trend positivo nel numero ma nella qualità siamo fermi (qualcuno dice addirittura che stiamo retocedendo).
Mi piacerebbe avviare una discussione esclusivamente didattica e formativa; dei risultati, soprattutto del giovanile, mi interessa poco e credo che sia un aspetto importante ma secondario.
Le opinioni sono certamente tante e credo che ora, più che mai, sarebbe necessario che questo intervento venisse fatto dai Comitati se non dalla FIR; però è un triste pretendere, in un Paese, in cui, a tutti i livelli, si pensa e si agisce in modo assolutamente autoreferenziale.
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Io una cosa vorrei dire: i ragazzi di U16 che sono in selezione si allenano cinque giorni tra Selezioni e Club e giocano nel weekend: non è che i (pochi) buoni li logoriamo fin da piccoli?!??!
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Fabiomelo
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da Fabiomelo » 22 ott 2010, 16:25

A mio avviso l'errore è semplice: ci comportiamo come se avessimo una grossa base di praticanti dalla quale scegliere i migliori per innalzarne il livello tramite la preparazione e l'allenamento. Invece in sostanza raschiamo il fondo del barile e iperallenando i migliori ne perdiamo una grossa quota.

D' altro canto lasciando andare i meno bravi e , per lo meno con certe iniziative, incentivandoli a smettere riduciamo gradualmente il numero dei praticanti e abbassiamo la qualità generale.
Come ho già più volte detto l'attuale metodica di selezione è volta ad ottenere più presto possibile, una piccola quota di buoni giocatori ( Da evidenziare con asterisco " proveniente dall' Accademia...") peggiorando gradualmente il livello medio dei giocatori.

Quelo che necessita è una programmazione a largo respiro che in una prima fase tenda solamente ad aumentare il numero degli atleti e sono successivamente proceda alla selezione: per trovare le pepite bisogna drenare tutto il torrente !

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andrea12
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da andrea12 » 22 ott 2010, 16:41

Non faccio il moderatore di dibattiti, ma alcune cose mi trovano perfettamente d'accordo, altre un po' meno.
In Galles, il numero della popolazione è molto simile a quello della Lombardia..............forse ci sta sfuggendo qualcosa??

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max67
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da max67 » 22 ott 2010, 18:23

Il problema del rugby in Italia è che a differenza degli altri paesi non è il primo sport nazionale, all'estero la programmazione ed il reclutamento partono dalla base cioè dalla scuola dove hai bambini viene insegnato lo sport e non l'educazione fisica (che da noi si esaurisce il piu delle volte con tre giri di campo corsa lenta ,due addominali e quattro flessioni.....) le federazioni entrano in contatto con i bambini e le scuole, portando in dote istruttori qualificati che sappiano insegnarti ed apprezzare questo sport ...in Italia ciò non avviene il reclutamento viene affidato ove è possibile alle società (che spesso non hanno appoggi federali...) e per mano di gente volenterosa . La stragrande maggioranza dei ragazzi si avvicina al rugby in "età gia avanzata" perchè magari scartata da altri sport (vedi calcio,basket,volley....) di conseguenza le basi sono quelle che sono...per carità le Accademie vanno anche bene, però è tutto il lavoro a monte che va rivisto e organizzato . La Federazione ora e piu che mai dovrebbe cavalcare l'onda pubblicitaria che le televisioni in questo momento offrono a questo sport , per iniziare un serio programma di reclutamento prima ,ed un mirato e graduale sviluppo tecnico poi......solo così si può creare un buon bacino ed una solida base diversamente non si andrà mai da nessuna parte....

rianimation
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da rianimation » 22 ott 2010, 20:41

salve a tutti
Vorrei esprimere un parere su quanto detto, peraltro personalissimo,
Calco i terreni di gioco ormai da più di dodici anni prevalentemente a seguito di squadre giovanili e ho partecipato a numerosi raduni regionali e zonali, il problema del ragazzo che si avvicina al rugby scartato dalle altre discipline sportive è il solito argomento generico e sentito milioni di volte, certo in parte può essere accettato, ma di sicuro c'è che la popolazione giovanile non si avvicina più spontaneamente allo sport, anche nel "calcio" non ci sono tutti questi grandi atleti e nè tantomento in altre discipline meno famose.
L'aumento dell'obesità nei giovani è un dato tangibile e la diminuzione di interesse delle famiglie nell'attività sportiva è palpabile anche solo frequentando gli ambienti scolastici (i ragazzi chiedono l'esonero dalle due ore di educazione fisica sigh!) esistono solo atteggiamenti modaioli (adesso va di moda come sport il golf !?!) le famiglie poi non hanno tempo di accompagnare il ragazzo sui campi di ogni tipo e tanto meno di lavare indumenti sporchi, ridicolo vero?
Certo la federazione potrebbe fare di più. ma il lavoro che le federazioni regionali, chi più chi meno, stanno facendo nelle proprie provincie è tangibile coinvolgendo direttamente e indirettamente i club .
Reclutare poi atleti di interesse e introdurli nelle accademie è secondo me un ulteriore stimolo alla crescita di chi anche solo per emulazione vorrebbe essere selezionato. Ricordo che in altri sport non esiste niente di tutto questo e la crescita sportiva dell'atleta è legata solo all'impegno economico della famiglia o alle "forze armate"...
Direi per concludere che la chiave di volta potrebbe essere la miglior conoscenza delle tecniche di allenamento di chi segue da vicino questi atleti sviluppando con attenzione la componente fisica in primis e tecnica poi, e non vedere più brutture che spesso si vedono sui campi
saluti :D :D :D

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andrea12
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da andrea12 » 25 ott 2010, 17:56

Non vedo delle grosse prospettive per il rugby italiano, proprio perchè non vedo investimenti intelligenti nei settori juniores e propaganda in primis.
Attualmente abbiamo raggiunto traguardi numerici molto interessanti (se rapportati a 15 o 20 anni fa) ma non siamo ancora entrati nella Scuola, non abbiamo un torneo seven giovanile e per le donne, invece e al contrario, solo seven (il XV è solo seniores) (lasciamo perdere la considerazione del rugby italico per il settore femminile); e per fortuna che qualche Solone ha recepito l'elite 2 (da questa stagione).
Anche a livello di Club si spendono cifre considerevoli per "i buoni tecnici" da inviare con i grandi, e tra i giovani ci sono sempre gli stessi.
In termini di didattica, ora, la FIR è ideologicamente parallela agli altri Paesi, ma nella sostanza ci sono ancora troppi tecnici che allenano oggi come 10 anni fa.
Non abbiamo 18enni in grado di esordire nella nazionale maggiore (che peraltro non riesce a scollarsi dal 10/12 posto del ranking) perchè non sono formati; non abbiamo confronto di Club a livello internazionale (parlo delle giovanili) e la Scuola rimane intonsa.
Qualcuno diceva che all'estero mandano i tecnici dalla Federazione.........no! A Scuola ci sono tecnici che allenano la squadra della scuola, che ha un campionato parallelo al Club ma in cui è permessa quell'osmosi che qui neppure presumiamo ci possa essere.
Ci lamentiamo di ricevere "gli scarti" degli altri sport ma nel rugby non facciamo qualità; continuo a vedere U.12 che fanno giri di campo e anche nei Club d'elite il nutrizionista o l'osteopata, quando c'è, lo si vede una volta all'anno. Il preparatore fisico, poi è un optional: lui fa la preparazione fisica ma non lavora mai sulla motricità di base, sul cross training e neppure sulla rielaborazione degli schemi motori. Così a 16 anni abbiamo flanker e centri che corrono sui talloni e piloni talmente ciccioni da muoversi a fatica. Quello che fa ridere, è che proprio i più grossi e alti possono ambire ad andare in Accademia......Quanto costano le Accademie? Quante risorse vengono ridotte per i Club che fanno attività di base? E perchè l'attività di base deve sempre essere di bassa qualità? Ma perchè il ragazzino di 10/12 anni deve andare ad allenarsi alle 18, o alle 19, quando è riconosciuto che gli orari migliori sono intorno alle 15? E' evidente, perchè prima gli allenatori sono a lavorare e allora cosa darà quel povero lavoratore che terminate le sue 8, 10 ore va al campo? Solo entusiasmo, e non è poco, ma in termini di efficacia professionale molto poco. Con i soldi delle Accademie non era meglio formare degli insegnanti che poi lavorassero nei gruppi sportivi delle scuole? Tra l'altro la base didattica e metodologica ce l'hanno già! Ma come si fa a pensare che le squadre regionali siano fatte dai migliori giocatori se proprio gli allenatori indirizzano i loro giocatori nelle squadre? Ma chi ha mai visto e sentito un preparatore fare correzioni puntuali sulla tecnica di corsa? Agli aggiornamenti per allenatori, quanti sono quelli che dormono o che sono in grado solo di porre domande cretine per fattispecie che ti succedono una volta nella vita? ma dove vogliamo andare in queste condizioni? Io credo che a tutt'oggi i migliori siano ancora i giovani, quelli che ci credono e che si impegnano. Per il resto, tolta qualche realtà di eccellenza (ci sono ma sono troppo poche), il resto non ci permetterà, almeno per i prossimi 5 anni, nessun salto di qualità. Spero di essermi sbagliato. Buon rugby

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Tanu
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da Tanu » 26 ott 2010, 9:04

Proposta: e se la FIR andasse a studiare i casi di successo di rugby giovanile?
Mi spiego: ci sono società che piazzano ai vertici giovanili, già dal minirugby, le proprie squadre con continuità e riforniscono anche l'Accademia Nazionale.
Perchè non iniziare a studiare questi modelli virtuosi e replicarli con una strategia adeguata? Credo che in giro per la penisola ci siano dei buoni esempi fatti peraltro con investimenti modesti e spesso con modelli vincenti diversi, quindi adattabili a diverse realtà.
Certo è che se alcuni Club, anche di Serie C, preferiscono spendere 40/50.000 Euro per l'Argentino di turno e poi magari non hanno l'obbligatorietà, c'è chiaramente una strategia non chiara.
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andrea12
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da andrea12 » 26 ott 2010, 9:26

Perfetto Tanu,
io credo che non sarebbe la risoluzione del problema ma certamente lo studio e l'attenzione per un processo virtuoso sono già un ottimo passo in avanti e finalmente un riferimento ad esempi positivi è prorpio quello che ci manca. Sono perfettamente d'accordo con te perchè sono proprio gli esempi di qualità, quelli che funzionano. D'accordo! Facciamo anche degli aggiornamenti presso queste strutture. Una attività tra "colleghi" è sempre molto stimolante.
Ottima anche questa Tanu
Buon rugby a tutti

MAX2008
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da MAX2008 » 26 ott 2010, 14:47

andrea12 ha scritto:Mi piacerebbe conoscere l'idea che c'è, nell'ambiente, del settore giovanile italiano.
Da quello che sembra a me, confortato da pareri stranieri, credo che invece che andare avanti si stia facendo retromarcia; nel senso che una vera evoluzione del fenomeno rugby non sta avvenendo. Nella sostanza, si sta assistendo au un trend positivo nel numero ma nella qualità siamo fermi (qualcuno dice addirittura che stiamo retocedendo).
Mi piacerebbe avviare una discussione esclusivamente didattica e formativa; dei risultati, soprattutto del giovanile, mi interessa poco e credo che sia un aspetto importante ma secondario.
Le opinioni sono certamente tante e credo che ora, più che mai, sarebbe necessario che questo intervento venisse fatto dai Comitati se non dalla FIR; però è un triste pretendere, in un Paese, in cui, a tutti i livelli, si pensa e si agisce in modo assolutamente autoreferenziale.
Buon rugby a tutti, e un in bocca al lupo sincero a tutti i giovani
Mi piace molto la tua iniziativa , voglio darti dei dati della regione Abruzzo, nr. 1 Under 16 (Polisportiva L'Aquila Rugby) nel girone elitè , nr. 5 Under 16 nei gironi regionali (tre con la regione Marche e due con il Lazio di cui una il Paganica che sono due partite che rinuncia). In pratica 120 ragazzi nati negli anni 1995 e 1996 . Di questi vengono convocati nelle selezioni regionali 30 del 1995 e 30 nel 1996. Un ragazzo su due in media e' da selezione.
Se non si raddoppiano i numeri e' difficile fare rugby giovanile in Abruzzo specie per quelle squadre che poi nel corso dell'anno giocano nei gironi regionali di scarsissimo livello tecnico (nel girone Marche Under 16 gia' sono 3 le squadre che si sono ritirate).......E' difficile alzare la qualità. Mi piacerebbe conoscere i numeri effettivi di queste annate regione per regione.......Grazie a tutti e buon rugby giovanile a tutti......

Max 2008

Argos_73
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da Argos_73 » 26 ott 2010, 15:01

andrea12 ha scritto:(lasciamo perdere la considerazione del rugby italico per il settore femminile); e per fortuna che qualche Solone ha recepito l'elite 2 (da questa stagione).
Caro Andrea io lavoro nella scuola (anche se come insegnante di materie letterarie) e nel rugby femminile a Sesto Fiorentino da ormai 5 anni ti quoto perchè è estremamente vero quello che dici ma hai visto qual'è l'interesse delle ragazze italiane per il rugby? In questo sottolineo in tutto e per tutto il post di "rianimation", solo che per i ragazzi la situazione è grigia per le donne siamo al nero assoluto. In undici anni di scuola sono riuscito a portare sul campo una sole delle mie alunne, evidentemente non sono bravo, ma credo che senza una decisa inversione di tendenze culturali, il nostro rugby giovanile abbia un pessimo futuro.
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Giocherò finchè avrò voglia di superare me stesso su un terreno di gioco, finchè la vittoria conterà molto per me...

ben66
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da ben66 » 26 ott 2010, 19:27

Io lo so che è dura, ma resta il fatto che chi semina poi raccoglie, io faccio parte di una società nata nel 2002, che si è dedicata alle giovanili dal 2005, e non senza difficoltà pochi ragazzi del '90 (2) e del '91(2) meglio del '92 (5) e uno in meno del '93, confermato dai '94, poi l'avvento di un nuovo tipo d'intervento a scuola ha portato 14 del '95 una ventina del '96 altrettanti del '97 e del '98, 50 ragazzini ben distribuiti dalla'under 12 in giu, tutto questo grazie ad un progetto scuola che vede alcuni allenatori farsi in quattro tra elementari 4^e 5^ grazie al CONI ed alle medie grazie alla società che riescono a stimolare perlomeno con il rimborso spese chi si dedica al reclutamento, l'anno scorso per la prima volta abbiamo partecipato ai GSS con una squadra che si è piazzata al secondo posto in regione, ogni anno facciamo provare il rugby a 1.300/1.400 ragazzi in età scolare, con tecnici in possesso del 2° livello. e le ragazze sono in arrivo, sempre grazie ai GSS, l'unica ragazza cresciuta nel vivaio sino ad oggi è del '91 e gioca in nazionale. Il problema è che finché dura il volontariato si può sperare di crescere, ma se qualcuno non corre in aiuto economicamente soprattutto nelle zone sinora poco conosciute rugbysticamente parlando, non so per quanto si potrà far fronte alla richiesta.
La meta non è soltanto un traguardo, ma anche la ripartenza verso il traguardo successivo.

MAX2008
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da MAX2008 » 27 ott 2010, 8:25

ben66 ha scritto:Io lo so che è dura, ma resta il fatto che chi semina poi raccoglie, io faccio parte di una società nata nel 2002, che si è dedicata alle giovanili dal 2005, e non senza difficoltà pochi ragazzi del '90 (2) e del '91(2) meglio del '92 (5) e uno in meno del '93, confermato dai '94, poi l'avvento di un nuovo tipo d'intervento a scuola ha portato 14 del '95 una ventina del '96 altrettanti del '97 e del '98, 50 ragazzini ben distribuiti dalla'under 12 in giu, tutto questo grazie ad un progetto scuola che vede alcuni allenatori farsi in quattro tra elementari 4^e 5^ grazie al CONI ed alle medie grazie alla società che riescono a stimolare perlomeno con il rimborso spese chi si dedica al reclutamento, l'anno scorso per la prima volta abbiamo partecipato ai GSS con una squadra che si è piazzata al secondo posto in regione, ogni anno facciamo provare il rugby a 1.300/1.400 ragazzi in età scolare, con tecnici in possesso del 2° livello. e le ragazze sono in arrivo, sempre grazie ai GSS, l'unica ragazza cresciuta nel vivaio sino ad oggi è del '91 e gioca in nazionale. Il problema è che finché dura il volontariato si può sperare di crescere, ma se qualcuno non corre in aiuto economicamente soprattutto nelle zone sinora poco conosciute rugbysticamente parlando, non so per quanto si potrà far fronte alla richiesta.
Non possiamo considerare strutturale quello che racconti perchè lo metti nelle premesse "lo so che è dura"......tanto onore a personaggi come te e il tuo gruppo , ma qui parliamo di eroi....di volontariato....bisogna pensare ad una nuova fase dove gli impianti siano al centro del progetto e le società strutturate per raccogliere il duro lavoro che portate avanti........buon rugby...giovanile....a tutti.

Max 2008

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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da MAX2008 » 27 ott 2010, 8:36

Argos_73 ha scritto:
andrea12 ha scritto:(lasciamo perdere la considerazione del rugby italico per il settore femminile); e per fortuna che qualche Solone ha recepito l'elite 2 (da questa stagione).
Caro Andrea io lavoro nella scuola (anche se come insegnante di materie letterarie) e nel rugby femminile a Sesto Fiorentino da ormai 5 anni ti quoto perchè è estremamente vero quello che dici ma hai visto qual'è l'interesse delle ragazze italiane per il rugby? In questo sottolineo in tutto e per tutto il post di "rianimation", solo che per i ragazzi la situazione è grigia per le donne siamo al nero assoluto. In undici anni di scuola sono riuscito a portare sul campo una sole delle mie alunne, evidentemente non sono bravo, ma credo che senza una decisa inversione di tendenze culturali, il nostro rugby giovanile abbia un pessimo futuro.
Leggo con piacere che sei di vicino Prato, sai conosco un professore di educazione fisica che tanti anni fa a Prato insegnava e aveva le chiavi di un campo in erba dove quotidianamente portava tutti i ragazzi e le ragazze a giocare a Rugby. Questo professore da tanti anni insegna a Pescara e oltre ai tanti e tantissimi ragazzi che ha portato ai tornei scolastici e sui campi da rugby ha una particolarità...il rugby femminile. Grazie al suo lavoro a Sambuceto si allenano con costanza circa 18-19 ragazze di under 16 . Sabato abbiamo partecipato al primo concentramento femminile con due Under 16. Sai questo professore non era buono per la Federazione Italiana Rugby............il problema grande anzi grandissimo e' che nella Federazione Italiana Rugby non c'e' assolutamente interesse a capire e migliorare le cose, ci sono dirigenti troppo vecchi con idee vecchie che utilizzano vecchi metodi che hanno perso perfino il senso della realtà e continuano a confondere , per mantenere il loro status, la passione di quanti nei campi da rugby e nelle scuole cercano di dare del proprio meglio......

Buon rugby...giovanile....a tutti.

Max 2008

ben66
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Re: Settore giovanile italiano

Messaggio da ben66 » 27 ott 2010, 9:21

hai ragione Max, il problema e che non è l'onore ciò di cui abbiamo bisogno, ma sono proprio le infrastrutture di cui parli, gli euro in sostanza.
Quello che io volevo dire e che probabilmente per allargare la base ed aumentare i numeri non bisogna continuare ad oliare degli ingranaggi che hanno gia raggiunto il massimo della produttività, meglio costruire altrove. Mantenere le tradizioni la dove si sono formate è un dovere innegabile ma da quanto mi dicono in Veneto non c'è un reale incremento di numeri, i numeri sono alti ma stazionari, nelle zone in cui il rugby è semisconosciuto c'è più possibilità di fare reclutamento e non solo di "rifiuti" degli altri sport. La federazione da degli incentivi alle società che riescono a completare le giovanili raddoppiando magari le categorie, ma quelle società hanno probabilmente dietro una schiera di old, di appassionati e di sponsor che rende quell'incentivo quasi inutile, mentre una nuova società che, ad esempio, ha sempre dovuto spendere quei 20 mila euro per fare una serie C (tra trasferte costi di gestione del campo assicurazioni terzi tempi ecc. forse anche di più) quando riesce finalmente a metterein campo la sua prima squadra giovanile si trova a veder lievitare le spese (un campionato in più) ed il lavoro (più tecnici) a fronte di uno scarsissimo incremento dato dalle quote entranti, e li che dovrebbero finire gli incentivi della FIR e non dove gia tutto funziona.
Io sono fiero di ciò che assieme a pochi appassionati siamo riusciti a creare, per questo ho detto che chi semina raccoglie, ma sono anche convinto che così non si dura al lungo.
La meta non è soltanto un traguardo, ma anche la ripartenza verso il traguardo successivo.

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