FASE FINALE NAZIONALE UNDER 17 E UNDER 15
Moderatore: Emy77
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Re: FASE FINALE NAZIONALE UNDER 17 E UNDER 15
Dal sito della Fir risulta un altro indirizzo per quanto riguarda le finali under15/17:Impianto Sportivo E. Chersoni in via D: Bessi n°5.Speriamo sia quello giusto!!
- Fabiomelo
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Re: FASE FINALE NAZIONALE UNDER 17 E UNDER 15
Effettivamente è cambiato il campo sul sito della FIR: dovrebbe essere il campo Chersoni a Iolo che per i non pratesi è facilmente raggiungibile uscendo dall' autostrada e seguendo le indicazioni per Iolo. E' il campo dove abitualmente giocano i Cavalieri.
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Re: FASE FINALE NAZIONALE UNDER 17 E UNDER 15
Complimenti al Valsugana per la U15 ed al Petrarca per la U19!!!
Bravi, come il Petrarca U20, la Benettoen e le Red panthers
Non c'è altro da aggiungere, o no?
Bravi, come il Petrarca U20, la Benettoen e le Red panthers
Non c'è altro da aggiungere, o no?
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Re: FASE FINALE NAZIONALE UNDER 17 E UNDER 15
Complimenti deflagranti e pirotecnici ai ragazzi del Valsu.
Continuate così e non montatevi la testa.
Siete il nostro futuro.
Continuate così e non montatevi la testa.
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Re: FASE FINALE NAZIONALE UNDER 17 E UNDER 15
da: www.gazzettino.it
Premiati i tricolori under 17 e 19
La cerimonia in Municipio. Lorello: «Siamo una Scuola, e non solo sportiva»
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Martedì 30 Giugno 2009,
I giocatori del Petrarca Under 19 e Under 17, che hanno vinto il titolo italiano di categoria, sono stati ricevuti a palazzo Moroni, dal sindaco Flavio Zanonato e dall’assessore allo Sport, Claudio Sinigaglia. Under 17, con in testa l’allenatore Beppe Artuso, al gran completo, mentre per l’Under 19, guidata da Alessandro Battistin e Tonino Failla, c’era una piccola delegazione, in quanto quasi tutti i giocatori sono impegnati con gli esami di maturità.
Presenti anche i vertici societari, con il presidente Enrico Toffano, il presidente di Petrarca Junior, Giacomo Lorello, l’allenatore della prima squadra, Pasquale Presutti e altri dirigenti.
“Il settore giovanile del Petrarca – ha detto Sinigaglia – incarna il modo più positivo di intendere lo sport. Una lunga e vincente tradizione che fa bene alla città e a tutti i padovani”.
E’ seguito uno scambio di doni, consegnati dagli amministratori e dai due capitani, Alessandro Vio e Carlo Babetto. Buona occasione per fare una chiacchierata con Giacomo Lorello. “Prima ancora dei risultati – spiega il presidente – il nostro maggiore vanto è di non aver perso nessun ragazzo per strada. Escluso il minirugby, il nostro settore giovanile conta su trecento tesserati”.
-Quanto costa mantenere una struttura del genere?
“L’impegno finanziario è notevole, ma viene attutito dal fatto che i tecnici, pur essendo di grande spessore, non sono professionisti. Aggiungo che molti genitori si attivano per dare una mano facendo gli accompagnatori, organizzando i terzi tempi, mettendo a disposizione le auto per le trasferte. Il volontariato è fondamentale per portare avanti l’attività”.
-Siete all’avanguardia da anni, eppure la Federazione non vi ha assegnato l’Accademia, preferendo Mogliano.
“Preferisco parlare solo della nostra scuola di rugby, dove non pensiamo solo a formare giocatori, ma ci preoccupiamo anche di tutto il resto. Ad esempio dell’aspetto scolastico. Da tre anni abbiamo predisposto un programma di studio assistito, mettendo a disposizione dei ragazzi tre insegnanti. Un’esperienza che ci sta dando grosse soddisfazioni, perché la stragrande maggioranza dei nostri tesserati ha ottimi voti e che tra l’altro aiuta quei giocatori di origine extracomunitaria ad integrarsi meglio. Non vogliamo che nessuno dei nostri giovani pensi che il rugby possa risolvere i problemi della vita, e che capiscano che bisogna avere delle alternative. Non mi pare che le Accademie ottengano gli stessi risultati. Ne sportivi, né extrasportivi”.
-L’obiettivo però è di far arrivare questi giovani in prima squadra.
“Certamente. Non è un traguardo immediato, ma l’intento è di far arrivare il maggior numero possibile dei nostri giovani a giocare con la prima squadra del Petrarca. Cosa che darebbe continuità a tutto”.
Alberto Zuccato
Premiati i tricolori under 17 e 19
La cerimonia in Municipio. Lorello: «Siamo una Scuola, e non solo sportiva»
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Martedì 30 Giugno 2009,
I giocatori del Petrarca Under 19 e Under 17, che hanno vinto il titolo italiano di categoria, sono stati ricevuti a palazzo Moroni, dal sindaco Flavio Zanonato e dall’assessore allo Sport, Claudio Sinigaglia. Under 17, con in testa l’allenatore Beppe Artuso, al gran completo, mentre per l’Under 19, guidata da Alessandro Battistin e Tonino Failla, c’era una piccola delegazione, in quanto quasi tutti i giocatori sono impegnati con gli esami di maturità.
Presenti anche i vertici societari, con il presidente Enrico Toffano, il presidente di Petrarca Junior, Giacomo Lorello, l’allenatore della prima squadra, Pasquale Presutti e altri dirigenti.
“Il settore giovanile del Petrarca – ha detto Sinigaglia – incarna il modo più positivo di intendere lo sport. Una lunga e vincente tradizione che fa bene alla città e a tutti i padovani”.
E’ seguito uno scambio di doni, consegnati dagli amministratori e dai due capitani, Alessandro Vio e Carlo Babetto. Buona occasione per fare una chiacchierata con Giacomo Lorello. “Prima ancora dei risultati – spiega il presidente – il nostro maggiore vanto è di non aver perso nessun ragazzo per strada. Escluso il minirugby, il nostro settore giovanile conta su trecento tesserati”.
-Quanto costa mantenere una struttura del genere?
“L’impegno finanziario è notevole, ma viene attutito dal fatto che i tecnici, pur essendo di grande spessore, non sono professionisti. Aggiungo che molti genitori si attivano per dare una mano facendo gli accompagnatori, organizzando i terzi tempi, mettendo a disposizione le auto per le trasferte. Il volontariato è fondamentale per portare avanti l’attività”.
-Siete all’avanguardia da anni, eppure la Federazione non vi ha assegnato l’Accademia, preferendo Mogliano.
“Preferisco parlare solo della nostra scuola di rugby, dove non pensiamo solo a formare giocatori, ma ci preoccupiamo anche di tutto il resto. Ad esempio dell’aspetto scolastico. Da tre anni abbiamo predisposto un programma di studio assistito, mettendo a disposizione dei ragazzi tre insegnanti. Un’esperienza che ci sta dando grosse soddisfazioni, perché la stragrande maggioranza dei nostri tesserati ha ottimi voti e che tra l’altro aiuta quei giocatori di origine extracomunitaria ad integrarsi meglio. Non vogliamo che nessuno dei nostri giovani pensi che il rugby possa risolvere i problemi della vita, e che capiscano che bisogna avere delle alternative. Non mi pare che le Accademie ottengano gli stessi risultati. Ne sportivi, né extrasportivi”.
-L’obiettivo però è di far arrivare questi giovani in prima squadra.
“Certamente. Non è un traguardo immediato, ma l’intento è di far arrivare il maggior numero possibile dei nostri giovani a giocare con la prima squadra del Petrarca. Cosa che darebbe continuità a tutto”.
Alberto Zuccato