calep61 ha scritto:Saranno quelli che saranno e se non basteranno, finalmente i club ad ogni livello saranno costretti ad atrezzarsi per formare anche dei 10 senza cercare scorciatoie; continuo ad essere convinto che dietro a questa distonia del movimento ci sia anche una certa pigrizia da parte di tecnici e dirigenti, dalle giovanili ad andare in su; molto più facile acquisire qualche 10 straniero suggerito dall'amico dell'amico o da qualche procuratore arrembante, invece che guardarsi attorno (sai quanti club di rugby ci sono in Italia, nel sito della FIR ci sono i dati ufficiali), anche se non fortissimo, fa scena (tanto non capisce niente nessuno, penserà il DT di turno)e non è detto che costi così tanto rispetto all'equivalenti energie e tempo necessarie per allevare giocatori in casa (vuoi mettere, bell'è pronto all'uso). Poi, non capisco, non è che un mediano di apertura debba essere formato in maniera molto diversa dagli altri 3/4, calci piazzati a parte, gli skill da acquisire dovrebbero essere per sommi capi i medesimi degli altri 3/4 (semmai è sulla didattica afferente tattica e strategia che l'orientamente debba cambiare, ma un tecnico, un allenatore di rugby saprà bene la differenza in campo tra un'ala ed un'apertura, cosa debba cercare di fare l'uno o l'altro e spigarlo alla lavagna ai giovani rugbysti, magari con qualkche esercizio pratico sul campo, o no?) , il punto è che a molti di questi (vedi le ali, ma non solo) non gli si insegna alcuna tecnica di base pensando che debbano solo saper correre veloci stop, all'estremo ci si mette chi non abbia skill di livello, ma calcicchia e nei centri chi è un po' più grosso della media, questo temo sia la formazione di molti club
Sì certo perché un giocatore forte lo costruisci seminando a maggio e raccogliendo a settembre. Marcato è come una melanzana e Bocchino è come il peperoncino. Mentre in Italia siamo una massa di incompetenti tutti, non ci sono tecnici dalla serie C alla Nazionale per cui in nazionle non abbiamo un 10 italiano di valore da vent'anni e per cui a tutti gli ordini e gradi ne escono così pochi che dobbiamo comprare stranieri. Ma ora arriva la Fir a imporre l'Italiano in campo, così per magica autogenesi arriveranno subito 10 a mazzi...
no li teniamo in botte di rovere già impiegate per invecchiare cherry per qualche anno, poi li mettiamo in panca a sostituire qualche straniero da nome impronunciabile che falla piazzati comeun qualsiasi mediocre apertura italiana priva di attitudine al gesto
Se forzi un giocatore che oggi fa fatica contro il Piacenza ad andare in coppa contro lo Stade certo non fai il suo bene.
preferiresti un referendum tra i club di rugby italiani, l'esempio vivente di come si riesca a litigare anche sulla descrizione della forma geometrica della palla da gioco! Questa diatriba è anni che va avanti e i club è altrattanti anni che dimostrano un'ottusità senza limiti, ogni tanto qualche decisione unilaterale è l'unica cosa utile per destabilizzare situazioni incancrenite come questa
Sì, preferirei che le decisioni importanti fossero prese in modo compartecipativo da tutti i soggetti coinvolti: Federazione, club, giocatori. O forse pure Munari è pazzo che da anni chiede gli stati generali del rugby? O forse in Francia capiscono meno di noi che appunto li hanno appena fatti?
se parliamo di giovani dovrebbero crescere in percorsi formativi con tecnici formatori, italiani o stranieri poco importa, purchè qualificati
Mentre giocare accanto a Goosen, Griffen o Patterson, per dire, non fa alcuna differenza perché è solo questione di tecnici e strutture?
Invece giocare tra persone raccattate dalla B perché devi avere obbligatoriamente solo italiani fa crescere i team, richiama pubblico, fa innamorare del campionato...
insomma, questa mi sembra tanto la frase che si usa spesso nel tennis: per imparare a gocare devi sfidare giocatori più forti di te con i quali, semmai, dico io, impari a perdere con il sorriso sulle labbra e, comunque, in questi ultimi anni quali sarebbero queste chioccie che sotto le loro ali avrebbero fatto crescere qualche apertura italiana, visto che è diverso tempo che questo status quo va avanti. Puoi fare qualche nome, perchè a me non me ne vengono in mente da almeno 7/8 anni a questa parte buio totale?
Per dire Palazzani mi pare che di fianco a un Griffen sia cresciuto e non poco. E' il primo nome che mi viene in mente. Iannone non mi pare che giocando insieme a Botes, Burton e De Wall si sia imbrocchito, anzi.
[qutoe]Invece quelli stranieri sono fortissimi, vero, ma quali partite di squadre italiane guardi? Non c'è un 10 che sia 1 che giochi o abbia giocato in nazionale nel suo paese. A me sembrano, lo ripeto, dei buoni professionisti, nulla di più e, sicuramente, raggiungibili in qualità da non pochi delle nostre aperture, purchè messe in condizione psicofisica dicompetere ad armi pari[/quote]
Sì ma parliamo del livello dell'Eccellenza, mica del campionato francese. E persino per questo livello i nostri fanno fatica, e parliamo dei Bocchino che si sono pure fatti il mondiale, figurati gli Apperlay... Ma poi io mi chiedo perché un allenatore dovrebbe penalizzare un italiano in quanto tale se gioca come o meglio di uno straniero, questa cosa ancora non l'ho capita.
sui costi di questa iniziativa mi sono già espresso, mentre sul cercare di aggirare le regole, beh, l'italiano medio è uno specialista, malattia tutta nostrana, sembriamo allergici alle regole, ti dicono di mettere le cinture in auto e per senso di frustrazione non le metti, ti dicono di fermarti con il rosso, ma noi siamo più intelligenti e invece di guardare il semaforo guardiamo se passaqualche macchina in senso contrario, ci dicono di usare delle aperture italiane, ma noi pensiamo sia una stronzato. Il gusto irriverente di ribellarsi tutto itaslico, siiii, w la libertà [/color]
Sì ma se la regola è palesemente assurda, oltre che calata dall'alto a contratti sottoscritti e pianificazione fatta, forse qualche ragione di aggirarla c'è, e se Treviso mette Williams 11 e poi lo fa giocare estremo ne ha tutte le ragioni, tanto più che si parla di un gioco e non di vite umane, ma pur sempre di un gioco per cui viaggiano bei milioncini di euro...