Solo 10 italiani o eleggibili
Moderatore: Emy77
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Solo 10 italiani o eleggibili
Riporto da Il grillotalpa:
A seguito infatti del consiglio federale dello scorso 22 luglio, è stato deliberato che “dalla stagione sportiva
2012/2013, nei campionati di Eccellenza e serie A potranno essere schierati nei
ruolo di mediano di apertura (maglia numero 10) soiamente giocatori di formazione italiana o eleggibili per la squadra nazionale (già eleggibili al momento del tesseramento) purché di età inferiore ai 23 anni”.
Ma ancora non si è capito che è una boiata pazzesca sta cosa di obbligare a mettere in un ruolo e solo in quello esclusivamente italiani?
A seguito infatti del consiglio federale dello scorso 22 luglio, è stato deliberato che “dalla stagione sportiva
2012/2013, nei campionati di Eccellenza e serie A potranno essere schierati nei
ruolo di mediano di apertura (maglia numero 10) soiamente giocatori di formazione italiana o eleggibili per la squadra nazionale (già eleggibili al momento del tesseramento) purché di età inferiore ai 23 anni”.
Ma ancora non si è capito che è una boiata pazzesca sta cosa di obbligare a mettere in un ruolo e solo in quello esclusivamente italiani?
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
Io dico: peggio di così sarà difficile fare.JosephK. ha scritto:Riporto da Il grillotalpa:
A seguito infatti del consiglio federale dello scorso 22 luglio, è stato deliberato che “dalla stagione sportiva
2012/2013, nei campionati di Eccellenza e serie A potranno essere schierati nei
ruolo di mediano di apertura (maglia numero 10) soiamente giocatori di formazione italiana o eleggibili per la squadra nazionale (già eleggibili al momento del tesseramento) purché di età inferiore ai 23 anni”.
Ma ancora non si è capito che è una boiata pazzesca sta cosa di obbligare a mettere in un ruolo e solo in quello esclusivamente italiani?
La situazione mediani di apertura in tanti anni di questo regime (aperture per la maggior parte stranieri) non è evoluta e, ad oggi, la carenza di soluzioni italiane è ancora un problema.
Evidentemente il trasferimento di competenza dallo straniero monster al mediocre italiano (da tanti individuato come il bicchier 1/2 pieno di questa soluzione) non si è concretizzato e quando un sistema non funzione la cosa migliora da fare è cambiare; d'altro canto non si capoisce per quale motivo un giocatore pagato meglio di altri per propri specifici skill dovrebbe fare di tutto per perdere questo privilegio trasferendo ad altri competenze che lo metterebbero fuori mercato (io non lo farei; si, è vero, sono cattivo e brutto )?
Proviamo questa nuova soluzione qualche anno, poi, si tireranno le somma e sipotrà decretare il successo o meno della soluzione adottata, non credo ci sia qualcuno con la palla di vetro che sappia in anticipo cosa possa succedere.
Nel frattempo, le Accademie e, perchè no, le scuole di club potranno focalizzare meglio il lavoro su questo ruolo verso il qualem, evidentemente, molto non si sta facendo in termini formativi e non mi si dica che il rugby italiano non abbia avuto aperture di valore da poter impiegare come trainer!
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
Sì ma quanti 10 servono per un campionato? Diciamo almeno 3 a suqadra? Moltiplica per tutte le squadre... E quanto costeranno visto il tetto arbitrario che si mette solo per quel ruolo? Quanti soldi del totale andranno solo per l'apertura? Dai è una boiata...
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
sotto il profilo economico vedo solo risparmi per i club, che siano italiani o stranieri sia il numero previsto in rosa che il necessario compenso economico da considerare sono aspetti imprescindibili (non è che gli stranieri giochino a gratis, anzi, mediamente hanno ingaggi più alti).JosephK. ha scritto:Sì ma quanti 10 servono per un campionato? Diciamo almeno 3 a suqadra? Moltiplica per tutte le squadre... E quanto costeranno visto il tetto arbitrario che si mette solo per quel ruolo? Quanti soldi del totale andranno solo per l'apertura? Dai è una boiata...
Via, finalmente si potrà dire, spazio ai giovani che adesso faticano, invece, a trovare opportunità in eccellenza e magari sifarà ricorso anche a qualche centro particolarmente creativo (il ruolo di centro non mi sembra così in difficoltà nel quadro complessivo nazionale).
Io sono ottimista.
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
o i costi aumentano per mancanza di concorrenza?calep61 ha scritto:sotto il profilo economico vedo solo risparmi per i club, che siano italiani o stranieri sia il numero previsto in rosa che il necessario compenso economico da considerare sono aspetti imprescindibili (non è che gli stranieri giochino a gratis, anzi, mediamente hanno ingaggi più alti).JosephK. ha scritto:Sì ma quanti 10 servono per un campionato? Diciamo almeno 3 a suqadra? Moltiplica per tutte le squadre... E quanto costeranno visto il tetto arbitrario che si mette solo per quel ruolo? Quanti soldi del totale andranno solo per l'apertura? Dai è una boiata...
Via, finalmente si potrà dire, spazio ai giovani che adesso faticano, invece, a trovare opportunità in eccellenza e magari sifarà ricorso anche a qualche centro particolarmente creativo (il ruolo di centro non mi sembra così in difficoltà nel quadro complessivo nazionale).
Io sono ottimista.
ovvero io 10 italiano mediocre (magari!) che prendevo 10 eur per far panchina a uno straniero che ne prendeva 100, adesso che lo traniero non può giocare quanto chiedo?
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
Se il Direttore tecnico del club non è uno sprovveduto, come ho già detto nel precedente intervento, piuttosto che pagare più di quanto valga un giocatore mediocre investo su un giovane promettente che gioca in categoria inferiore e di 10 che faticano a trovare spazio, secondo me, c'è ne sono più di quanto ci si aspetti.maxs ha scritto: o i costi aumentano per mancanza di concorrenza?
ovvero io 10 italiano mediocre (magari!) che prendevo 10 eur per far panchina a uno straniero che ne prendeva 100, adesso che lo traniero non può giocare quanto chiedo?
Mi rifwerisco a 10 buone pèromesse, non piccoli O'Gara, ma giocatori che hanno buone potenzialità di crescere ad ottimi livelli. D'altra parte quanti e quali sarebbero i 10 stranieri insostituibili tra eccellenza e A? La magior parte di loro sono professionisti seri con buoni skill, ma di fuoriclasse ne vedo pochini e se sbaglio è per eccesso!
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
Quanti sono questi giovani promettenti che giocano in categorie inferiori? E che facciamo, li buttiamo dentro contro Stade Francais e Gluchester così perché lo ordina la Fir?calep61 ha scritto:Se il Direttore tecnico del club non è uno sprovveduto, come ho già detto nel precedente intervento, piuttosto che pagare più di quanto valga un giocatore mediocre investo su un giovane promettente che gioca in categoria inferiore e di 10 che faticano a trovare spazio, secondo me, c'è ne sono più di quanto ci si aspetti.maxs ha scritto: o i costi aumentano per mancanza di concorrenza?
ovvero io 10 italiano mediocre (magari!) che prendevo 10 eur per far panchina a uno straniero che ne prendeva 100, adesso che lo traniero non può giocare quanto chiedo?
Mi rifwerisco a 10 buone pèromesse, non piccoli O'Gara, ma giocatori che hanno buone potenzialità di crescere ad ottimi livelli. D'altra parte quanti e quali sarebbero i 10 stranieri insostituibili tra eccellenza e A? La magior parte di loro sono professionisti seri con buoni skill, ma di fuoriclasse ne vedo pochini e se sbaglio è per eccesso!
Come se poi un giovane italiano crescese per autogenesi, senza nessuno accanto, come se giocare con uno straniero forte vicino non possa servire anche a te. Poi io non ho mai visto un giocatore non convocato o acquistato o messo in campio perché italiano, se non giocano è perché banalmente non ce n'è di forti. Così costringiamo le squadre a spendere un sacco per i pochi 10 presentabili o a ricorrere alle solite cose raffazzonate e "al limite della legge", tanto con le leggi dall'alto si inventano i giocatori...
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
JosephK. ha scritto: Quanti sono questi giovani promettenti che giocano in categorie inferiori?
Saranno quelli che saranno e se non basteranno, finalmente i club ad ogni livello saranno costretti ad atrezzarsi per formare anche dei 10 senza cercare scorciatoie; continuo ad essere convinto che dietro a questa distonia del movimento ci sia anche una certa pigrizia da parte di tecnici e dirigenti, dalle giovanili ad andare in su; molto più facile acquisire qualche 10 straniero suggerito dall'amico dell'amico o da qualche procuratore arrembante, invece che guardarsi attorno (sai quanti club di rugby ci sono in Italia, nel sito della FIR ci sono i dati ufficiali), anche se non fortissimo, fa scena (tanto non capisce niente nessuno, penserà il DT di turno)e non è detto che costi così tanto rispetto all'equivalenti energie e tempo necessarie per allevare giocatori in casa (vuoi mettere, bell'è pronto all'uso). Poi, non capisco, non è che un mediano di apertura debba essere formato in maniera molto diversa dagli altri 3/4, calci piazzati a parte, gli skill da acquisire dovrebbero essere per sommi capi i medesimi degli altri 3/4 (semmai è sulla didattica afferente tattica e strategia che l'orientamente debba cambiare, ma un tecnico, un allenatore di rugby saprà bene la differenza in campo tra un'ala ed un'apertura, cosa debba cercare di fare l'uno o l'altro e spigarlo alla lavagna ai giovani rugbysti, magari con qualkche esercizio pratico sul campo, o no?) , il punto è che a molti di questi (vedi le ali, ma non solo) non gli si insegna alcuna tecnica di base pensando che debbano solo saper correre veloci stop, all'estremo ci si mette chi non abbia skill di livello, ma calcicchia e nei centri chi è un po' più grosso della media, questo temo sia la formazione di molti club
E che facciamo, li buttiamo dentro contro Stade Francais e Gluchester
no li teniamo in botte di rovere già impiegate per invecchiare cherry per qualche anno, poi li mettiamo in panca a sostituire qualche straniero da nome impronunciabile che falla piazzati comeun qualsiasi mediocre apertura italiana priva di attitudine al gesto
così perché lo ordina la Fir?
preferiresti un referendum tra i club di rugby italiani, l'esempio vivente di come si riesca a litigare anche sulla descrizione della forma geometrica della palla da gioco! Questa diatriba è anni che va avanti e i club è altrattanti anni che dimostrano un'ottusità senza limiti, ogni tanto qualche decisione unilaterale è l'unica cosa utile per destabilizzare situazioni incancrenite come questa
Come se poi un giovane italiano crescese per autogenesi, senza nessuno accanto,
se parliamo di giovani dovrebbero crescere in percorsi formativi con tecnici formatori, italiani o stranieri poco importa, purchè qualificati
come se giocare con uno straniero forte vicino non possa servire anche a te.
insomma, questa mi sembra tanto la frase che si usa spesso nel tennis: per imparare a gocare devi sfidare giocatori più forti di te con i quali, semmai, dico io, impari a perdere con il sorriso sulle labbra e, comunque, in questi ultimi anni quali sarebbero queste chioccie che sotto le loro ali avrebbero fatto crescere qualche apertura italiana, visto che è diverso tempo che questo status quo va avanti. Puoi fare qualche nome, perchè a me non me ne vengono in mente da almeno 7/8 anni a questa parte buio totale?
Poi io non ho mai visto un giocatore non convocato o acquistato o messo in campio perché italiano, se non giocano è perché banalmente non ce n'è di forti.
Invece quelli stranieri sono fortissimi, vero, ma quali partite di squadre italiane guardi? Non c'è un 10 che sia 1 che giochi o abbia giocato in nazionale nel suo paese. A me sembrano, lo ripeto, dei buoni professionisti, nulla di più e, sicuramente, raggiungibili in qualità da non pochi delle nostre aperture, purchè messe in condizione psicofisica dicompetere ad armi pariCosì costringiamo le squadre a spendere un sacco per i pochi 10 presentabili o a ricorrere alle solite cose raffazzonate e "al limite della legge", tanto con le leggi dall'alto si inventano i giocatori...
sui costi di questa iniziativa mi sono già espresso, mentre sul cercare di aggirare le regole, beh, l'italiano medio è uno specialista, malattia tutta nostrana, sembriamo allergici alle regole, ti dicono di mettere le cinture in auto e per senso di frustrazione non le metti, ti dicono di fermarti con il rosso, ma noi siamo più intelligenti e invece di guardare il semaforo guardiamo se passaqualche macchina in senso contrario, ci dicono di usare delle aperture italiane, ma noi pensiamo sia una stronzato. Il gusto irriverente di ribellarsi tutto itaslico, siiii, w la libertà
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
Sì certo perché un giocatore forte lo costruisci seminando a maggio e raccogliendo a settembre. Marcato è come una melanzana e Bocchino è come il peperoncino. Mentre in Italia siamo una massa di incompetenti tutti, non ci sono tecnici dalla serie C alla Nazionale per cui in nazionle non abbiamo un 10 italiano di valore da vent'anni e per cui a tutti gli ordini e gradi ne escono così pochi che dobbiamo comprare stranieri. Ma ora arriva la Fir a imporre l'Italiano in campo, così per magica autogenesi arriveranno subito 10 a mazzi...calep61 ha scritto:Saranno quelli che saranno e se non basteranno, finalmente i club ad ogni livello saranno costretti ad atrezzarsi per formare anche dei 10 senza cercare scorciatoie; continuo ad essere convinto che dietro a questa distonia del movimento ci sia anche una certa pigrizia da parte di tecnici e dirigenti, dalle giovanili ad andare in su; molto più facile acquisire qualche 10 straniero suggerito dall'amico dell'amico o da qualche procuratore arrembante, invece che guardarsi attorno (sai quanti club di rugby ci sono in Italia, nel sito della FIR ci sono i dati ufficiali), anche se non fortissimo, fa scena (tanto non capisce niente nessuno, penserà il DT di turno)e non è detto che costi così tanto rispetto all'equivalenti energie e tempo necessarie per allevare giocatori in casa (vuoi mettere, bell'è pronto all'uso). Poi, non capisco, non è che un mediano di apertura debba essere formato in maniera molto diversa dagli altri 3/4, calci piazzati a parte, gli skill da acquisire dovrebbero essere per sommi capi i medesimi degli altri 3/4 (semmai è sulla didattica afferente tattica e strategia che l'orientamente debba cambiare, ma un tecnico, un allenatore di rugby saprà bene la differenza in campo tra un'ala ed un'apertura, cosa debba cercare di fare l'uno o l'altro e spigarlo alla lavagna ai giovani rugbysti, magari con qualkche esercizio pratico sul campo, o no?) , il punto è che a molti di questi (vedi le ali, ma non solo) non gli si insegna alcuna tecnica di base pensando che debbano solo saper correre veloci stop, all'estremo ci si mette chi non abbia skill di livello, ma calcicchia e nei centri chi è un po' più grosso della media, questo temo sia la formazione di molti club
Se forzi un giocatore che oggi fa fatica contro il Piacenza ad andare in coppa contro lo Stade certo non fai il suo bene.no li teniamo in botte di rovere già impiegate per invecchiare cherry per qualche anno, poi li mettiamo in panca a sostituire qualche straniero da nome impronunciabile che falla piazzati comeun qualsiasi mediocre apertura italiana priva di attitudine al gesto
Sì, preferirei che le decisioni importanti fossero prese in modo compartecipativo da tutti i soggetti coinvolti: Federazione, club, giocatori. O forse pure Munari è pazzo che da anni chiede gli stati generali del rugby? O forse in Francia capiscono meno di noi che appunto li hanno appena fatti?preferiresti un referendum tra i club di rugby italiani, l'esempio vivente di come si riesca a litigare anche sulla descrizione della forma geometrica della palla da gioco! Questa diatriba è anni che va avanti e i club è altrattanti anni che dimostrano un'ottusità senza limiti, ogni tanto qualche decisione unilaterale è l'unica cosa utile per destabilizzare situazioni incancrenite come questa
Mentre giocare accanto a Goosen, Griffen o Patterson, per dire, non fa alcuna differenza perché è solo questione di tecnici e strutture?se parliamo di giovani dovrebbero crescere in percorsi formativi con tecnici formatori, italiani o stranieri poco importa, purchè qualificati
Invece giocare tra persone raccattate dalla B perché devi avere obbligatoriamente solo italiani fa crescere i team, richiama pubblico, fa innamorare del campionato...
Per dire Palazzani mi pare che di fianco a un Griffen sia cresciuto e non poco. E' il primo nome che mi viene in mente. Iannone non mi pare che giocando insieme a Botes, Burton e De Wall si sia imbrocchito, anzi.insomma, questa mi sembra tanto la frase che si usa spesso nel tennis: per imparare a gocare devi sfidare giocatori più forti di te con i quali, semmai, dico io, impari a perdere con il sorriso sulle labbra e, comunque, in questi ultimi anni quali sarebbero queste chioccie che sotto le loro ali avrebbero fatto crescere qualche apertura italiana, visto che è diverso tempo che questo status quo va avanti. Puoi fare qualche nome, perchè a me non me ne vengono in mente da almeno 7/8 anni a questa parte buio totale?
[qutoe]Invece quelli stranieri sono fortissimi, vero, ma quali partite di squadre italiane guardi? Non c'è un 10 che sia 1 che giochi o abbia giocato in nazionale nel suo paese. A me sembrano, lo ripeto, dei buoni professionisti, nulla di più e, sicuramente, raggiungibili in qualità da non pochi delle nostre aperture, purchè messe in condizione psicofisica dicompetere ad armi pari[/quote]
Sì ma parliamo del livello dell'Eccellenza, mica del campionato francese. E persino per questo livello i nostri fanno fatica, e parliamo dei Bocchino che si sono pure fatti il mondiale, figurati gli Apperlay... Ma poi io mi chiedo perché un allenatore dovrebbe penalizzare un italiano in quanto tale se gioca come o meglio di uno straniero, questa cosa ancora non l'ho capita.
Sì ma se la regola è palesemente assurda, oltre che calata dall'alto a contratti sottoscritti e pianificazione fatta, forse qualche ragione di aggirarla c'è, e se Treviso mette Williams 11 e poi lo fa giocare estremo ne ha tutte le ragioni, tanto più che si parla di un gioco e non di vite umane, ma pur sempre di un gioco per cui viaggiano bei milioncini di euro...sui costi di questa iniziativa mi sono già espresso, mentre sul cercare di aggirare le regole, beh, l'italiano medio è uno specialista, malattia tutta nostrana, sembriamo allergici alle regole, ti dicono di mettere le cinture in auto e per senso di frustrazione non le metti, ti dicono di fermarti con il rosso, ma noi siamo più intelligenti e invece di guardare il semaforo guardiamo se passaqualche macchina in senso contrario, ci dicono di usare delle aperture italiane, ma noi pensiamo sia una stronzato. Il gusto irriverente di ribellarsi tutto itaslico, siiii, w la libertà [/color]
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
Insomma, è evidente che abbiamo convinzioni diverse, come comune sia invece il desiderio raggiungere un miglioramente complessivo del movimento e, nella fattispecie, creare presupposti per una maggiore crescita di aperture italiane.JosephK. ha scritto:
........
Per fare ciò da qualche parte e prima o poi si deve partire, è inutile continuare a richiamare l'esempio del campione che può far crescere il giovane, finora questo sistema,se di sistema si può parlare, non si è dimostrato all'altezza delle aspettative visto che da anni lamentiano carenza di qualità in questo ruolo. Potrà sembrare una decisione un po' drastica, ma anche la situazione è grave e in questi casi è necessario prendere provvedimenti importanti. All'inizio si potrà pagare un po' in termini di eccessiva immaturità di alcuni giocatori messi in competizioni internazionali troppo presto? Può essere, ma almeno questo aspetto meno virtuoso sarà compensato con maggiori opportunità per i giovani di trovare spazio in formazione rispetto ad ora (ci si lamenta tanto della disoccupazione giovanile e, poi, anche nel rugby ci accorgiamo che sono presenti ostacoli demagogici per superarla!). Con il tempo, sono convinto, la situazione migliorerà, via, via, sempre più, anche perchè adesso, come adesso, un giovane per quale motivo dovrebbe investire sul ruolo di apertura consapevole che nell'alto livello si impiega preferibilmente il giocatore straniero. Da domani (dalla stagione 2012/2013) la situazione sarà girata e la carenza di aperture spingerà anche molti giovani, consapevoli di una maggiore ricerca di 10, a ricoprire questo ruolo aumentando la possibilità di far maturare giocatori di qualità. Ho grande stima di Munari, ma non si può prendere dal suo dire solo i petali che più fanno comodo, in una recente intervista sulle franchigie italiane e la necessità di accellerare sul tema disse, in sintesi: accomodatevi, provate a mettere d'accordo club e società diverse in un comune progetto, io sono troppo vecchio, buon lavoro. Inutile tradurti l'interpretazione di questo pensiero e tu lamenti la poca democrazia di una tale decisione, ma per fortuna che qualche cosa ancora si decide, sempre meglio che l'anarchia o un eccesso di consultazione che porta, inevitabilmente alla stasi sociale.
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
Recentemente il buon Vittorio (trovi l'audio sul Grillotalpa) si lamentava, con anche una punta di più che comprensibile amarezza, di come le regole vengano calate dall'alto e ogni tiro di vento tutto cambi. Questo ha comportato che per due anni di seguito Benetton, la migliore, più attrezzata ed economicamente stabile squadra italiana, non ha potuto programmare per tempo (Munari dice "a novembre tutti hanno pronta la squadra dell'anno dopo"). E ha comportato ovviamente che i risultati che si potevano ottenere non sono arrivati o si sono ottenuti parzialmente.calep61 ha scritto:Inutile tradurti l'interpretazione di questo pensiero e tu lamenti la poca democrazia di una tale decisione, ma per fortuna che qualche cosa ancora si decide, sempre meglio che l'anarchia o un eccesso di consultazione che porta, inevitabilmente alla stasi sociale.
Discutere e sentire voci, punti di viste e bisogni non significa non decidere. Così come anarchia non significa caos ma ordine che si autoregola, cioè ordine creato partecipativamente dai soggetti che partecipano a qualcosa.
Tu paventi l'eccesso di consultazione ma qui tutti, da Green a Philips a Tonni a Munari al sindacato giocatori in avanti lamentano di non essere MAI stati consultati. Ora forse potremmo anche arrivare ad una soluzione intelligente, come appunto sono gli stati generali, da tenersi mica ogni settimana, che so facciamo ogni biennio, ogni quadriennio, magari in corrispondenza delle nuove elezioni federali.
Potremmo anche parlare banalmente di azione in sinergia, perché se tutti si va nella stessa direzione, che è quella che giustamente tu citavi alla prima riga del tuo intervento, chiamiamola banalmente la crescita del movimento, è non solo utile ma vitale che il punto di vista di tutti sia messo sul tavolo.
L'alternativa è far decidere tutto a qualcuno che ha vissuto il rugby di quarant'anni fa e probabilmente non sa nemmeno cos'è una mail. Dico cioè che ogni soggetto porta non solo una difesa di "parte" ma anche una forma di "innovazione" che è la sua visione della realtà. La stasi sociale è appunto quando uno e solo uno decide per sempre e per tutti. Cioè il dirigismo, arrogante e un po' presuntuoso, in stile Fir per l'appunto.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
...e se l'ala straniera piglia il pallone 3 volte dal mediano di mischia che succede? l'arbitro gli taglia una mano? ma mi facci il piacere...
Vado bene per Rialto?
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
Un'ultima cosa su questo: magari non è più così ma ai miei tempi (ho 34 anni) fino ad una certa età si giocava non dico "senza ruolo" ma quasi e tutti imparavano (o cercavano di imparare) un po' tutto. La specializzazione avveniva più avanti e non era "scelta", era quasi una cosa necessaria, legata al fisico, al talento, agli skills dimostrati. E questa scelta la facevano i tecnici, non certo il giocatore... Cioè scegli di giocare a rugby, cosa diventarai e che ruolo ricoprirai lo dice il campo, non lo "scegli" tu. Tu al limite scegli se e quanto impegnarti per migliorare (il vecchio esempio delle ore passate dal buon Dominguez a provare piazzati)...calep61 ha scritto:[Da domani (dalla stagione 2012/2013) la situazione sarà girata e la carenza di aperture spingerà anche molti giovani, consapevoli di una maggiore ricerca di 10, a ricoprire questo ruolo aumentando la possibilità di far maturare giocatori di qualità.
Poi io ho vissuto il rugby alle categorie che più basse non si può e magari la mia esperienza non fa minimamnete testo eh...
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
calep61 ha scritto:[Da domani (dalla stagione 2012/2013) la situazione sarà girata e la carenza di aperture spingerà anche molti giovani, consapevoli di una maggiore ricerca di 10, a ricoprire questo ruolo aumentando la possibilità di far maturare giocatori di qualità.
quello che dici tu è vero, sei scelto dal CT, ma è il giovane giocatore che sceglie o cerca discegliere, magari anche inconsciamente, il percorso, il suo spazio, il suo spartito, cercando di sfruttare le proprie doti (uno veloce nella corsa si immaginerà ala, un marcantonio di 2 mt si vedrà, inevitabilmente, come 2a linea), ma anche le opportunità che potranno crearsi in futuro, in questo modo le energie del giovane si concentrano proprio dove lui vuole facendole migliorare in quel preciso ruolo e questo, spesso, condiziona poi anche le scelte dell'allenatore.JosephK. ha scritto: Un'ultima cosa su questo: magari non è più così ma ai miei tempi (ho 34 anni) fino ad una certa età si giocava non dico "senza ruolo" ma quasi e tutti imparavano (o cercavano di imparare) un po' tutto. La specializzazione avveniva più avanti e non era "scelta", era quasi una cosa necessaria, legata al fisico, al talento, agli skills dimostrati. E questa scelta la facevano i tecnici, non certo il giocatore... Cioè scegli di giocare a rugby, cosa diventarai e che ruolo ricoprirai lo dice il campo, non lo "scegli" tu. Tu al limite scegli se e quanto impegnarti per migliorare (il vecchio esempio delle ore passate dal buon Dominguez a provare piazzati)...
Poi io ho vissuto il rugby alle categorie che più basse non si può e magari la mia esperienza non fa minimamnete testo eh...
Io ho passato il 1/2 secolo e ai miei tempi ho cominciato a giocare apertura perchè nessuno voleva farla, troppe responsabilità, dicevano, e poi si doveva calciare e molti avevano un'ideosincrasia con il calciare, avevano scelto il rugby, spesso, per reazione al calcio. Io, invece, che a pallone mi lasciavano sempre in panchina perchè ero troppo basso per colpire di testa efficacemente in difesa, così trovai un mio spazio ideale
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
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Re: Solo 10 italiani o eleggibili
e cominciare a pensare e tirare su dei giocvani lavarando sulle giovanili invece di frignare come dgli incapaci?